L’olio usato (olio residuo di frittura o altro tipo di olii esausti) è una fonte di inquinamento per l’acqua molto pericolosa. Basti pensare che con un solo litro di olio si rende non potabile circa un milione di litri d’acqua (praticamente il consumo di acqua di una persona per 14 anni) o che basta 1 Kg di olio versato su di uno specchio d’acqua per far sì che si formi uno strato di pellicola grande come un campo da calcio (che renderebbe così necassaria una bonifica di alcune centinaia di metri quadri!). Tra le causa di questo inquinamento, anche alcune nostre cattive abitudini.
Per esempio l’olio da frittura e gli altri olii esausti non vanno buttati nei lavandini perchè vanno a finire nelle falde acquifere dove formano una pellicola al di sotto della quale niente può rimanere in vita dato che impedisce gli scambi di ossigeno fra aria e acqua. Gli olii esausti sono causa di inquinamento e possibile intossicazione anche se bruciati, mentre gli stessi olii usati per cucinare, dopo essere stati filtrati e controllati, possono essere riciclati in alcuni processi industriali. Quindi come comportarsi? Semplice:
Per iniziare, non buttate mai l’olio nel lavandino o nell’immondizia.
Collocare l’olio usato (freddo) in bottiglie di plastica, chiuderla e riciclarlo.
Riciclare l’olio tramite le isole ecologiche e/o dove presenti negli appositi bidoni RUP. Telefonare all’azienda di raccolta rifiuti per sapere dove si trovano nella propria città
Un piccolo gesto che ci permetterà di evitare di inquinare in futuro enormi quantità di acqua e non solo..