Negli ultimi anni si è diffusa la convinzione che per dimagrire sia necessario bandire o quasi la pasta e le altre fonti di carboidrati dalla tavola.
Risulta essere il principio delle diete free carb: il nostro organismo usa prima i carboidrati per produrre energia, dunque riducendone l’immissione lo si spingerà a bruciare subito i grassi, alias gli odiati rotolini.
In realtà, però, diverse recenti ricerche hanno dimostrato che chi consuma abitualmente alimenti ricchi di carboidrati, tenendo invece sotto controllo la quantità di grassi, perde più peso degli altri.
Via libera a un bel piatto di pasta senza sensi di colpa, allora: per trasformarla in una preziosa alleata della linea basta seguire la regola del tre.
Uno: le porzioni. 60-70 grammi, comunque non più di 80.
Due: le portate. Una sola al giorno, meglio se a pranzo.
Tre: i condimenti. No all’abbinamento di pasta e formaggi, sì verdure, pesce e funghi con poco olio
Un’altra scelta importante riguarda il tipo di pasta. La più leggera è quella integrale (259 calorie a porzione), che grazie alle sue fibre sazianti e disintossicanti è particolarmente indicata per perdere peso.
La pasta ai 5 cereali, invece, è indicata per variare la qualità dei cibi e ridurre i rischi di intolleranza da grano.
Per chi non vuole rinunciare ai sapori tradizionali, c’è la classica pasta bianca di grano duro, perfetta anche in caso di colite. Infine, in caso di intolleranza al glutine ma anche di gonfiori addominali, un’ottima alternativa è la pasta di riso. La pasta all’uovo, invece, è piuttosto calorica e controindicata per chi ha alti livelli di colesterolo nel sangue. Meglio concedersela solo raramente.